Mi chiamo Fabio Ramazzin, ho fatto dell’Aikido la mia vita

Da semplice hobby a professione, da passatempo a lavoro,
da palestra a dojo.
In questa pagina ti racconto tutti i passi che mi hanno portato qui oggi.

Maestro Fabio Ramazzin Aikido

Ho sognato di fare dell’Aikido la mia professione

Ciao sono Fabio

Aiuto le persone a migliorarsi attraverso la pratica dell’Aikido.

Credo che l’Aikido sia uno strumento tecnico e formativo eccezionale attraverso il quale si può raggiungere il benessere fisico, psichico ed emotivo.

Di cosa mi occupo

Insegno Aikido professionalmente ad adulti e bambini attraverso una metodologia specifica che ho creato grazie alla mia esperienza trentennale.

Insegno sia dal vivo che on-line, rivolgendomi sia ai neofiti che ai docenti più esperti.

Fai un lavoro che ami e…

Appena rientrato dal Giappone, nel 2010, decisi di fare il salto, decisi che avrei fatto della mia passione per questa tradizionale arte marziale non solo il mio stile di vita, ma anche la mia professione, con l’obbiettivo di diffondere la cultura e i principi dell’Aikido come strumento evolutivo.

Docente

Credo che per essere un formatore sia necessario ricordarsi di continuare ad essere un apprendista, uno studioso e un ricercatore.

L’evoluzione, la crescita e il miglioramento sono lo scopo di ogni essere umano, e quindi di ogni Aikidoka.

Un praticante sempre in cammino

Nella vita ho capito che possiamo decidere che tipo di persona vogliamo essere.

Così ho deciso di impegnarmi per essere la persona che nel mio intimo desideravo diventare, scevro da aspettative, ruoli pre-confezionati o copioni già scritti.
Ho deciso di vivere e incarnare quei valori e quegli ideali che sentivo appartenermi. Un vero e proprio esempio di evoluzione e di cambiamento.

Molto spesso questo mi ha portato su cammini inesplorati nei quali ho dovuto inventare da zero i percorsi da seguire per trovare la via.
Questo mi ha fatto capire che se non c’è una soluzione ordinaria, è necessario inventare qualche cosa di straordinario per venirne fuori.
 
Ecco perché oggi molto spesso la mia è la voce fuori dal coro.

Visionario

Creare un dojo dedicato alle persone, che sia un luogo vivo di scambio, di condivisione e di evoluzione personale, dentro e fuori dal tatami.
Vorrei un Aikido che faccia del bene al corpo, alla mente e allo spirito, che aiuti davvero a migliorarsi, e a migliorare la nostra realtà e il mondo che ci circonda.

Queste sono alcune delle mie visioni, raccontano come cerco di far essere il mondo che creo e vivo ogni giorno intorno a me.

Creator

Mi sono accorto di essere un content creator quasi per caso: Ho cominciato con un “reportage da un seminar” e pian piano la cosa mi ha sempre più affascianto.

Oggi creo contenuti riguardanti l’Aikido che condivido sui diversi social quasi quotidianamente.

Sperimentatore

Mi piace sperimentare, in generale nella vita, e perché no, anche nell’Aikido.
La vita è contaminazione, e senza aprirsi al nuovo e alla sperimentazione non esiste contaminazione, non esiste vita.
Uno degli esperimenti, ad un certo punto, è stata la pratica dell’Ashtanga Yoga, pratica che ho inserito, adeguandola, nella preparazione fisica pre lezione di Taijutsu.

Pioniere

Per diversi motivi mi sono trovato molte volte nei panni del precursore, dell’apri-pista.
Questo mi ha costretto ad ingegnarmi ma allo stesso tempo mi ha dato la possibilità di esplorare e di comprendere ogni passo, un po’ come quando guidi senza navigatore, di sicuro la impari la strada!

Questo mi ha fatto accumulare molta esperienza che oggi condivido completamente con le persone che formo consentendo loro di raggiungere e superare i miei traguardi in tempo più breve e con minore dispendio di energie

Autore

Ho scritto un libro, ma sono anche autore di tutti i contenuti che creo per la community: i testi dei video, i podcast e in più mi occupo anche di audio e video editing, riprese e fotografie.

Per ogni contenuto potrei dire “fatto in casa per te!”

Curioso

Ho sempre visto la curiosità come una grande virtù: le persone più interessanti che conosco o alle quali mi ispiro hanno tutte un tratto in comune, la curiosità e quella sana fame di conoscere e sapere.

Il mio grande sogno


Il mio sogno è quello di creare una grande community nella quale i praticanti di Aikido di ogni stile e appartennenza possano creare la “rivoluzione” che ci traghetterà verso il futuro della nostra disciplina.
 
Vorrei che in ogni città d’Italia ci siano dojo per praticanti di ogni età e livello, luoghi nei quali gli Aikidoka possano incontrarsi, allenarsi e riunirsi liberamente al di là di stili, scuole o campanilismi.
Luoghi in cui si possa essere liberi di esprimersi senza sentire il peso del giudizio altrui.
 
Vorrei aiutare quanti più praticanti ad abbandonare il percorso prestabilito dalla società Aikidoistica per intraprendere strade in linea con i loro desideri per la creazione di una nuova e differente generazione di Aikidoka.

Questo è quello che sogno.

C’è un ricordo a cui sono molto affezionato

Ero in auto con il mio datore di lavoro e dissi: “Lei mi dovrebbe vedere quando sono sul tatami, lì si che mi sento a casa!”
Anche se ero molto giovane e anche se ci vollero degli anni, credo che quella sia stata la prima vera scintilla che mi ha portato qui oggi
.

Avevo 6 anni la prima volta che sono salito sul tatami…

Ero in un corso adulti perché allora non c’erano corsi per bambini.
Poi, a causa dell’orario mio padre (mio primo maestro), decise di passare all’allenamento domestico.
Il mio non fu di certo un addio, ma un arrivederci a presto, infatti, pochi anni dopo ero ancora lì, pronto a salire sul tatami, fino ad oggi non sono mai sceso.

…ne avevo 15 quando ci tornai

Mi ricordo che un giorno tornai a casa dalla palestra dove mi allenavo e dissi a mio padre: “Da lunedì tu inizi a insegnare Aikido” e così è stato!

Diventai il primo allievo del M°Arnaldo Ramazzin.

Lui aveva smesso per diversi anni, si era dedicato ad altro ma poi si fece convincere dalla mia audacia.

Non aveva uke, e quindi mi toccò imparare in fretta a fare delle belle ukemi. Aveva lezione quattro sere a settimana, e per quattro pomeriggi ci allenavamo soli, lui e io, mi insegnava a fare l’uke mentre preparava la lezione della sera.

La prima cintura nera

Nell’anno accademico ’94/’95 presi la cintura nera. La prima. Erano passati solo due anni e mezzo da quando iniziai a praticare, ma tra allenamenti pomeridiani, doppie lezioni e 4 sere di lezione a settimana, ero riuscito ad accumulare molte ore di volo (nel vero senso della parola perchè volavo tutte le sere…).

Nel ’96 entrammo in un gruppo di Dojo “consociati”, una associazione di dojo, e mi chiesero di dare la conferma della mia cintura nera. E due. Poi nel ’98 entrammo in un EPS, e a Milano ancora una volta tornai sul tatami per confermare il mio Shodan.

Con la stessa EPS nel 2000 a Bergamo presi il 2° Dan, e nel 2004 il 3° Dan, conferitomi dalla leggenda aikidoistica M° Giovanni Filippini.

Il mio secondo maestro

Tra il 2006 e il 2007 incontrai il mio secondo Maestro. Era venuto come ospite ad un seminario organizzato in onore del maestro Giovanni Filippini.
In quel seminar conobbi Massimo Aviotti e gli feci da uke per la prima volta.

A 3° dan c’erano molte cose che nella mia pratica non mi tornavano, e l’incontro con Massimo e lo stile di Iwama mi aveva dato una ulteriore scossa.


Ricominciare da zero…

Con quella “crisi” misi tutto in discussione, e con non pochi sforzi decisi di cambiare stile di pratica e mi avvicinai all’Iwama.
Fare quella scelta non fu per nulla semplice: potevo “abbandonare” il mio maestro, ma come sarebbe andata con mio padre? Allerta spoiler, non andò benissimo, ma per come è finita mi sento molto sereno a dirlo oggi.

…ma non del tutto

Avevo già dei miei corsi che seguivo da qualche anno, ma una sera a settimana ho iniziato ad andare in dojo dal maestro Aviotti a Mede o ad Alessandria ad allenarmi.

La prima volta che andai a lezione da lui gli chiesi se dovevo mettere la cintura bianca. Fu una scelta di Massimo quella di farmi mantenere il grado e di onorare il lavoro fino lì svolto.

Ingresso in Federazione

Nel 2008 con Massimo entrai in Federazione. Ero ormai da tempo il suo uke, e pur portando avanti il mio dojo, seguivo il Maestro Aviotti praticamente in tutti i suoi seminari, ovunque fossero.

Viaggiavo sempre con lui e questo mi ha permesso di entrarci molto in contatto, ma sopratutto mi ha fornito innumerevoli occasioni di allenamento e la possibilità di conoscere molte realtà lontane e differenti, di incontrare persone, praticanti e amici, e di intrecciare rapporti e reti.

Ricominciamo con gli esami

Dopo il praticantato con il M° Aviotti, i seminari, le ore di allenamento e di uke, e dopo essere tornato dal Giappone dove mi sono allenato come Uchi Deshi (allievo interno) nel dojo del Fondatore, nel 2011 a Roma, al Palafijlkam, ho sostenuto l’esame per il 4° Dan.

Nel 2012 entrai a fare parte dell’Aikikai di Tokyo attraverso la TAA Takemusu Aikido Association.
Il Maestro Bill Witt mi ha riconosciuto il 3° Dan Aikikai.

La grande svolta

Avevo provato per due anni a dividermi tra lavoro ordinario e Professione Aikido, ma non aveva funzionato. Il lavoro non mi lasciava il tempo necessario per dedicarmi alla realizzazione e crescita del mio dojo.

Nel 2010, prima di partire per il Giappone, mi licenziai con l’idea che quando sarei tornato avrei fatto il professionista dell’Aikido e così è stato: tornato dal Paese del Sol Levante, mi dedicai al 100% alla realizzazione di una rete.

Non sono mancate le difficoltà

Non è stato un periodo facile, e questa scelta e cambio di vita mi portò a fare grandi rinunce e privazioni, senza parlare di tutti quelli che dicevano che “non era possibile farlo” (ed erano molti), dalla mia famiglia al mio stesso Maestro.

Ma tenacia e determinazione mi aiutarono a non perdere di vista i miei obbiettivi.
Oltre questo, mi vennero in aiuto i risultati: i dojo si popolavano sempre più e la mia idea di dojo, gruppo, community, cominciava a prendere vita

L’incontro con Daniel Sensei

Nel 2014 andai ad un seminario in Francia, a Marsiglia, per conoscere di persona Daniel Toutain sensei.
La collaborazione con Massimo Aviotti era finita già da tempo e io cercavo un Maestro di riferimento che potesse soddisfare le mie esigenze come Aikidoka e come insegnante, e trovai tutto questo e molto di più in Daniel Toutain.

Ho iniziato a seguire Daniel Sensei in tutti i suoi seminari in giro per l’Europa, diventando uno dei suoi uke abituali; entrai a fare parte del suo gruppo e fu lui a propormi la qualifica di docente riconosciuto della FAA Fundamental Aikido Association.

Ho organizzato diversi seminari di Daniel Sensei in Italia e ho partecipato e ancora partecipo a seminari, uchideshi e Summercamp tenuti da Daniel Toutain Sensei.


Aiki-Gioco®

Durante l’anno 2016 mi dedicai alla realizzazione del metdo Aiki-Gioco®, un metodo creato per fornire strumenti per la docenza specifica dell’Aikido ai bambini.
Il metodo si basa sulla mia esperienza diretta come docente per i più piccoli. Aiki-Gioco® nasce come sistema aperto, integrabile e migliorabile grazie al contributo e all’esperienza dei docenti che aderiscono al programma.

Ho fatto riconoscere Aiki-Gioco® come marchio registrato e con l’aiuto di una psicologa dell’infanzia e una sociologa ho scritto il mio primo libro che si intitola proprio come il metodo:
Metodo Aiki-Gioco® – Aikido per bambini dai 4 ai 15 anni

Aiki-Gioco è diventato anche un libro tradotto in inglese, nonchè un corso di formazione che è ancora in essere e di cui trovi i dettagli qui


L’apertura del Dojo

Nel 2016, dopo due anni di ricerca infruttifera, ho trovato e aperto il mio primo dojo. Con i miei studenti lo abbiamo ristrutturato e costruito, parete su parete.

E’ stato un passaggio epocale: finalmente avevamo un dojo fisso, dove poterci allenare quando volevamo e dove poter organizzare eventi e attività.

Nella mia sede ho organizzato seminari condotti da me ma anche da docenti esterni, Seminar uchi-deshi, corsi di formazione e attività regionali Federali… finalmente avevo un luogo che potesse ” contenere” la mia voglia di fare nel mondo dell’Aikido.

Gli esami non finiscono mai

Vale anche per l’Aikido, infatti nel 2016 superai l’esame Yon Dan Aikikai in TAA; nel 2017 Ho sostenuto l’esame di 5° Dan in Fijlkam e la qualifica di Maestro.

Nel 2018 Daniel Toutain Sensei mi conferì il grado 5° Dan FAA Wanomichi Buki Waza e Taijutsu.

Gli ultimi anni

Nell’estate del 2019 una grande alluvione ha allagato il mio dojo. Avevo già avuto problemi con la pioggia in quella sede, ma quella volta fu drammatica. In quel momento mi trovavo in Francia a fare un Summercamp tenuto da Daniel Sensei. Lontano, impotente, mentre una parte di me moriva perchè non poteva fare nulla, un’altra crecava soluzioni che fossero definitive.

Decisi di cambiare sede, così a dicembre 2019 ho cominciato i lavori del mio secondo e attuale dojo. Anche in questo caso gli allievi hanno dato il loro prezioso contributo, e dopo due mesi di lavori a rotta di collo, il 3 febbraio 2020 ho aperto il nuovo dojo.

Un tempismo ironicamente perfetto, considerando cosa sarebbe successo da lì a 20 giorni.

Ma anche la pandemia fu una buona occasione per crescere: nascono così i primi corsi di Aikido on demand che trovi qui, sono riuscito a consolidare il canale Youtube con un incremento di creazione di contenuti, ho organizzato e tenuto seminari e lezioni pratiche su Zoom con studenti collegati da tutto il Mondo, ho aperto il primo Podcast che parla di Aikido in Italia… insomma, ho quasi lavorato di più in quel periodo che “normalmente”.

Nel 2021 sono diventato Fiduciario Regionale e responsabile del settore Aikido per la regione Lombardia Fijlkam.

Oggi attendo con entusiasmo di vedere quante cose straordinarie accadranno.

Vuoi vedere come va a finire?

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